mercoledì 28 ottobre 2015

La sentimentalista con la valigia: come declutterizzarsi per finta e vivere felici lo stesso

Ho già vaneggiato sul mio bisogno di sintetizzare in una valigia tutto o quasi l'armadio, sia per esigenze legate ai miei spostamenti, sia per una questione di riduzione.
E per stare bene negli abiti in mezzo ad altri senza sentirmi inadatta ogni volta che vado a mangiare fuori o per un evento particolare -leggi: matrimonio o cerimonie varie-.
E soprattutto, per non sentire l'eco di una frase che rimbalza nel mio cervello e che è la solita "non ho nulla da mettermi" assieme alla necessità impellente di "qualcosa di nuovo".
E poi bla, bla bla...
Al contrario, invece, sento la necessità di declutterizzarmi, di disfarmi di alcune cose, abiti, scarpe, che riempiono armadi e cassettiere ma non sento di possedere il vero coraggio per farlo.
Ho cercato di seguire regole e consigli ma il massimo che son riuscita a fare è trasferire...
Trasferire è una cosa che usano fare i disordinati: anzichè riordinare -operazione che talvolta include anche la riduzione degli oggetti in nostro possesso- trasferiscono il disordine da una stanza all'altra, da un mobile all'altro. L'effetto è soddisfacente e prendono tempo senza affrontare il problema.



Normalmente per disfarsi di un oggetto sarebbe sufficiente chiedersi se si è utilizzato almeno una volta negli ultimi 6 mesi (o un anno se è qualcosa di molto costoso). Però a volte capita di non usare delle cose per tempi lunghi...
Oppure porsi la domanda: se fosse in un negozio, lo comprerei?

Ecco, io in linea di massima faccio facevo acquisti impulsivi. L'acquisto impulsivo è il più pericoloso. Si compra sotto incantesimo, perchè si è attratti da prezzo, colore/fantasia. Ci si ritrova l'armadio e la casa pieno di cose che non si riesce ad usare tanto è l'abisso tra l'immaginazione e ciò che realmente si usa.
Però, alla fine, ricomprerei almeno l'80% delle cose che ho nell'armadio, anche quelle bruttine. Perchè il mio problema è proprio quello, le cose le vedo bene nell'armadio, e da li non è necessario che escano O_O.

Occhio non vede, cuore non duole

C'è una cura a tutto questo? Secondo me l'oblio. Se metti via tutto ciò che non è direttamente funzionale alla tua vita presto o tardi lo dimenticherai. Non ricordandolo, non lo rimpiangerai e infine andrai avanti, stavolta con meno errori, l'armadio, la scarpiera e la valigia più leggeri.
Ma se lo ricorderai con saudade, allora capirai che era vero amore :DDD
Così ho scelto relativamente poche cose che lascio a vista e il resto chiuso dentro i box trasparenti, diviso per stagioni, in un armadio a parte. Decluttering per finta, senza rimpianti per aver dato via qualcosa che ai miei occhi è comunque prezioso.

Comunque se vi state arrovellando, come ho fatto io, alla ricerca del numero perfetto di abiti, di scarpe, di mobili, di collane ecc. da possedere (o da lasciare a portata di mano, o da infilare in valigia) ho trovato una formuletta utile. Il post è sul blog The Vivienne Files e si intitola proprio Di quanti pezzi di abbigliamento hai bisogno?
Si tratta di determinare il numero di abiti di cui si ha bisogno in un certo arco di tempo, secondo le nostre abitudini nel vestirci (uno, due o più pezzi alla volta) e nel cambiare d'abito in una giornata e secondo quanto desideriamo usare ciascun pezzo in quell'arco temporale.
Quasi sicuramente il numero che ne risulta non vi soddisferà e cercherete di falsare il risultato per aumentarlo :).
A quel punto potrà essere utile motivarsi con qualche altro post.
In questo caso il blog si chiama chic and minimalist wardrobe ma lei ha scritto anche su hubpages 2 o 3 articoletti interessanti (qui, qui e qui). I post sono vecchi di un paio d'anni ma poco importa.
Si tratta del famoso capsule wardrobe con qualche sviolinata e occhiolino allo stile francese parigino. Una serie ristretta di abiti abbinabili tra loro che è la base dell'armadio minimalista, moderno, antisprechi, chic ecc ecc.
Se tutto sembra ancora confuso, tornare a The Vivienne Files non farà male. Lei compone piccoli nuclei secondo colore. Iniziando da un paio di pantaloni. A volte lo fa ispirandosi ad un'opera d'arte. Ma meglio andare con ordine e partire da zero.
Pensate che sia facile? Ok, siamo tutti in fissa, chi per un motivo chi per un altro, per questi armadi capsula ma è come voler imparare a suonare una canzone prima di aver imparato a suonare la chitarra. C'è bisogno di studiare gente!
Bisogna capire un sacco di cose su di noi, razionalizzare l'irrazionale, pianificare, combattere le tentazioni. A questo punto capisco perchè molti ne hanno fatto un lavoro e il mio spirito guida, detto Decrescentio, torna a interrogarmi sulle reali necessità della vita umana...

Buona riflessione!!



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