domenica 8 dicembre 2013

5 letti in 5 giorni

Il mini viaggio è andato bene. La due giorni di workshop è stata molto interessante e il viaggio in sé piuttosto rilassante. Quando son partita eravamo ancora sotto allerta meteo, ero abbastanza nervosa e volevo viaggiare leggera ma calda, senza troppi ingombri, senza valigia e con tutto a portata di mano.
La verità è che il tempo (meteorologico) è stato buono e ci ha riservato belle giornate soleggiate, la borsa si è rivelata sufficientemente capiente anche per i materiali cartacei che ho riportato indietro con me, e la scelta di portare solo i jeans e le sneakers era azzeccata. Sono sopravvissuta con numero tre cambi a dimostrazione del fatto che ciò che è realmente necessario si può ridurre di molto. Con un'altra borsa probabilmente il numero di cambi sarebbe aumentato ma è andata perfettamente così.
Dalla partenza del giovedì mattina (Alghero-Roma) siamo arrivate il pomeriggio a Terni. Abbiamo pernottato la prima notte all'Hotel Tulipano distante dal centro di Terni ma adiacente la sala convegni spostandoci prevalentemente con il servizio taxi. Di Terni ho visto solo un pò di centro, piccolo ma carino. La cosa più famosa nella zona, a parte la cucina, è la cascata delle Marmore ma il tempo (orario) non è stato sufficiente. Terminati i due giorni scientifici ci siamo spostate a Roma dove abbiamo trascorso la seconda notte all'Hotel Gallia che ha dalla sua sopratutto il fatto di essere centralissimo.
Unico rimpianto: le batterie scariche della macchina fotografica (anche se forse è meglio così mi porto il ricordo dentro er core)
La successiva notte l'ho trascorsa a Cagliari, mentre il giorno dopo ho cominciato a risalire fermandomi in provincia di Oristano. Il viaggio in treno è stato una mezza odissea: autobus sostitutivi che svolgevano parte della tratta a causa dei danni dell'alluvione alla ferrovia, persone disorientate e due cambi per percorre un centinaio neanche di chilometri. Finalmente il lunedì sono arrivata di nuovo al nord Sardegna con un altro viaggio della speranza.
5 letti diversi in 5 giorni (due peninsulari e 3 isolani), le informazioni sullo stato attuale del fitorimedio, mangiare le ciriole due giorni di seguito (e i funghi per tre giorni consecutivi), vedere il colosseo ingessato dai ponteggi e chiedere indicazione ai carabinieri del Quirinale (negando l'evidenza e cioè che ti sei palesemente persa nel centro di Roma con una mappa tra le mani e un'altra nella borsa), vedere i segni lasciati sul terreno dalle ondate provenienti dai canali esondati nella tua isola, trascorrere qualche giorno con una delle tue migliori amiche, attraversare il mare in volo e atterrare sullo stagno (a Cagliari). Ogni cosa è stata positiva ma ciò che merita di più è l'effetto distacco. Quella sensazione di vedere i problemi da una distanza maggiore che ti fa spesso vedere anche la soluzione, o perlomeno, al ritorno, te li fa affrontare con rinnovata energia.
Ogni tanto dovremmo prenderci la briga di farli questi miniviaggi!

ps: la prova borsa è andata talmente bene che il prototipo avrà un seguito mezzo zaino mezzo tracolla

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